Continuiamo con la rubrica della statistica applicata al calcio con uno studio sui calci di rigore assegnati negli ultimi 10 anni di Serie A redatto dal nostro amico/collega Ing. Antonio Negro, a lui la parola…
Sale l’attesa per l’uscita su NETFLIX del film “Il Divin Codino” (https://www.netflix.com/it/title/81211064), pellicola interamente dedicata alla vita – privata e professionale – di Roberto Baggio.
Il campione di Caldogno, forse uno degli ultimi fuoriclasse romantici, di sicuro uno dei numeri 10 più amati della storia del calcio italiano, ha la classica caratteristica della divinità “umana”, dell’eroe che cade e si rialza, e che vede nel rigore sbagliato a Pasadena della finale dei Mondiali USA 1994 contro il Brasile il suo momento forse più importante, più famoso, più antitetico: sbagliare uno dei calci di rigore decisivi (molti dimenticano gli errori di Baresi e Massaro) ha reso paradossalmente l’allora Pallone d’Oro ancora più amato ed idolatrato dai fanatici calciofili del Bel Paese.
Ma lasciamo per un attimo il lato romantico del calcio, per passare a quello polemico: non sempre un tiro dagli 11 metri (nello specifico, la sua assegnazione) mette tutti d’accordo, anzi molto spesso è l’origine di veleni e dissapori tra le parti.
Naturalmente, ci sono rigori e rigori, partite e partite, squadre e squadre, e non sempre si dà la stessa enfasi ad episodi simili: i motivi sono facili da immaginare. Di seguito, vi riportiamo una curiosa e dettagliata statistica sui rigori (a favore e contro) assegnati alle 6 squadre italiane che si sono posizionate meglio negli ultimi 10 campionati di Serie A (gli amici orobici ci perdoneranno), procedendo successivamente a confrontare e commentare questi dati (aggiornati al 16/05/2021).
Per quanto riguarda i rigori assegnati a favore, spicca la quasi quota 100 della Lazio, tra l’altro anche l’unica ad aver per 4 volte avuto più rigori di tutte (a scalare 3 volte il Milan, 2 volte Juventus e Napoli, 1 volta Inter e Roma): la Lazio è inoltre, insieme al Milan, anche la squadra che ha il rapporto più alto di rigori rispetto ai gol realizzati (un rigore assegnato ogni 6.6 gol fatti), mentre l’Inter è quella che ha il valore più basso (un rigore assegnato ogni 9.9 gol fatti).
Per quanto riguarda invece i rigori assegnati contro, il Napoli è la squadra che in questa decade ha visto fischiarsi meno penalty contro, e per 6 volte su 10 è stata quella che in stagione si è trovata di meno in questa situazione: alla squadra partenopea è stato assegnato un rigore contro ogni 11.5 gol subiti, mentre la squadra che ha questo dato peggiore è la Juventus (campione d’Italia 9 volte su 10), con un rigore assegnato contro ogni 5.5 gol subiti; da notare che nelle ultime 2 stagioni, i bianconeri sono anche quelli che hanno ricevuto più rigori contro.
Andando quindi a “sommare” le 2 tabelle, possiamo giungere alla conclusione che – dato meramente statistico, e per questo incontrovertibile – la squadra “messa meglio” da questo punto di vista è il Napoli, che ha un bilancio di +42 (differenza tra rigori a favore ed a sfavore), figurando ben 5 volte su 10 come la squadra che ha avuto questo dato maggiormente in attivo durante una stagione.
Sopresi, vero? Passiamo ora allo studio successivo, dove ancora più capillarmente viene affrontato il discorso della realizzazione dei rigori (pro e contro).
Statisticamente, la Roma è la squadra che ha la più alta realizzazione (più di 8 rigori su 10 vanno a bersaglio), mentre il Napoli è quella che ne sbaglia di più (quasi 3 rigori su 10); non vengono conteggiati i gol su ribattuta.
La Juventus è quella che viceversa ha una percentuale di rigori realizzati a sfavore più bassa, in altre parole 3 rigori su 10 non entrano nella porta bianconera; al Napoli invece sono entrati dentro quasi 9 tiri su 10.
Come era facile aspettarsi dalle precedenti 2 tabelle, la Juventus ha il migliore rapporto realizzazione rigori a favore – neutralizzazione rigori a sfavore, mentre il Napoli ha quello peggiore.
Lasciamo a Voi le considerazioni, invitandovi come sempre ad apprezzare ed ad affidarvi alla “freddezza” dei numeri, e a non lasciarvi ingannare dal “calore” del tifo, che spesso annebbia anche le menti più fini.